“Mi approccio alla problematica andrologica del deficit erettile fin dai primi anni ’90, quando l’unica terapia era una iniezione di vasodilatatore nel pene. Poi il boom della pillola azzurra ha cambiando il modo di vedere la sessualità maschil, ma gli effetti collaterali hanno spinto nuove ricerche in campo andrologico – racconta il dottor Inneo – Recentemente, infatti, è stato scoperto che le onde d’urto a bassa energia migliorano il microcircolo vascolare e nel caso dei pazienti con disfunzione erettile possono essere di grande aiuto”.
Una tecnica innovata: ne parliamo con il dottor Inneo
Le onde d’urto applicate alla disfunzione erettile sono quindi un’innovativa tecnica di trattamento cha ha vantaggi anche nel lungo termine. “Migliorano il microcircolo penieno e pertanto nei casi più lievi, consentono la guarigione del paziente, mentre nei casi non responsivi al farmaco ne migliorano comunque la risposta – continua lo specialista del centro medico Monza Medicina – Le onde d’urto a bassa intensità interagiscono con i tessuti profondi, causando il rilascio di fattori angiogenici che inducono la neovascolarizzazione dei tessuti colpiti e migliorano il flusso di sangue. Inoltre si segnala anche il rilascio da parte del tessuto cavernoso del pene di fattori di crescita vascolari VEGF (vascular endotelial growth factor), l’aumento della produzione di ossido nitrico in seguito ad incremento dell’attività dell’enzima Nitrossido Sintetasi, l’incremento della produzione del fattore di crescita nucleare, la rigenerazione tessutale. La terapia ad onde d’urto per la cura della disfunzione erettile rappresenta quindi, oggi, una possibilità per le molte persone che non possono o non vogliono assumere farmaci e che sono alla ricerca di una soluzione del problema che sia più risolutiva, più duratura e che li sottragga dalla ‘schiavitù’ delle pastiglie”.
Come si svolge il trattamento: indolore e senza effetti collaterali
I dati di follow up a lungo termine hanno dimostrato che nei casi di disfunzione erettile di grado lieve/medio, la terapia ha successo e garantisce un netto miglioramento nel 75-80% di casi. Nei pazienti più gravi la risposta alla terapia orale è migliorata nel 40% dei casi. “La terapia ad onde d’urto viene somministrata dal medico specialista in normali sedute ambulatoriali. Le onde d’urto, generate da una sofisticata apparecchiatura elettromedicale, vengono convogliate verso una ‘testa di applicazione’ di nuova concezione, di tipo lineare, in grado di generare un fuoco orizzontale di grandi dimensioni. La testa di applicazione viene fatta scorrere più volte in diverse posizioni, in modo da trattare il pene e i corpi cavernosi sia lungo l’asta che nella zona crurale (base e radice del pene) in modo completo, diffuso e molto preciso. Il trattamento risulta essere semplice e rapido. Non occorre alcuna preparazione da parte del paziente. Sul pene del paziente, sdraiato supino, si appone del gel ecografico e si appoggia la sonda. Tramite questa sonda si procede al trattamento che consiste nell’applicazione di energia meccanica ceduta ai tessuti attraverso onde d’urto (onde sonore)”