BILANCIAmo il Natale: consigli utili per le feste a tavola

Conciliare la convivialità e i piaceri della gastronomia nelle feste natalizie, con un ragionevole controllo dello stato di forma del nostro corpo può sembrare spesso una “missione impossibile”. In realtà, se mettiamo in campo un progetto attento ed astuto, possiamo avere successo e “bilanciare” così il nostro Natale con sicuramente qualche eccezione ma anche un occhio attento alle linea. Ne parliamo con il dottor Paolo Camagna, specialista del centro Monza Medicina, che si occupa di dietologica clinica mirata al trattamento del sovrappeso, dell’obesità e delle patologie del metabolismo ad esse correlate.

Consigli utili per i pranzi e le cene delle festività natalizie

Naturalmente partiamo dal presupposto di avere un atteggiamento equilibrato, senza ossessioni né timori eccessivi verso il cibo, e con un po’ di ragionevole indulgenza verso i piaceri della tavola. “Non ci giochiamo stato di forma, benessere e salute in questi pochi giorni, ma con il quotidiano metodo di alimentazione – sottolinea il dottor Camagna – Dunque con la mente sgombra vediamo come progettare la missione. E’ evidente che la assunzione di cibi ricchi di calorie, accompagnata dalla totale sedentarietà di queste giornate, crea un mix ottimale per conservare l’eccesso energetico e trasformarlo in scorte di grasso. Pertanto nel nostro progetto, cominciamo a pensare di mangiare pure quanto ci piace ma moderando le porzioni: del resto, se ci riflettiamo, è il particolare ‘sapore in bocca’ che ci evoca il piacere, che va però a sfumarsi a mano a mano che le nostre papille gustative si abituano a quel sapore”.
Di certo però qualche piatto è più “insidioso” rispetto ad altri: “Senza entrare in scolastiche classificazioni, ricordiamo che le golosità più a rischio sono quelle ad alto contenuto di zuccheri a rapido assorbimento (state accorti con i datteri) e ad alto contenuto di grassi (dolci preparati con panna o mascarpone e fritture in generale). In quest’ottica operare una ragionevole classifica di quanto ci piace davvero, rinunciando magari a qualcosa di ‘buono ma non buonissimo’ può essere un buon metodo” aggiunge Camagna.

La cena della Vigilia

Proviamo allora a pensare ad una scaletta di comportamenti a partire dalla sera della vigilia, che per alcuni è già parte della kermesse natalizia. “Per molti è basata sul pesce e qui possiamo cavarcela abbastanza bene, evitando o limitando le fritture; ma con libera scelta sulle tipologie di pesce, compresi i crostacei ed i molluschi, chiudendo con frutta fresca e non con dolci più elaborati, a cui potremo attingere il giorno dopo”.
 

Il giorno di Natale

“Ricordiamo nella mattina del 25 di non rinunciare alla normale colazione, pensando di risparmiare calorie da introdurre a pranzo. Il nostro corpo ovviamente non sa che è Natale e se saltiamo la colazione è già più disponibile a far tesoro di ciò che verrà dopo. Inoltre, se è compatibile con lo svolgimento della mattinata, al netto del giusto risveglio e dello scambio di doni con i propri cari, ritagliamoci una mezz’oretta per una passeggiata a piedi oppure su una cyclette o sul tapis roulant di casa – spiega lo specialista di Monza Medicina – Poi nel pranzo di Natale cerchiamo di rispettare i piccoli accorgimenti di cui abbiamo parlato. Alla sera, invece, probabilmente non si avrà fame nel senso fisiologico del termine, ma si può comunque tornare a sedersi a tavola, magari con una porzione di frutta fresca ed una fetta di panettone per chiudere la giornata. Qualche parola in più va detta anche su vino, spumante e tutto quanto è alcoolico: qui non ci sono trucchi, la parola d’ordine è moderazione, e preferibilmente niente superalcoolici”.

A Santo Stefano

“Se siete tra coloro che nel giorno di Santo Stefano ripropongono la stessa convivialità del 25 dicembre, è importante effettuare una buona ora di attività fisica al mattino come una sana camminata e poi a tavola si può anche proporre un men libero, ma pur sempre con delle porzioni ridotte a metà rispetto al giorno precedente. Infine alla sera una tazza di tisana allo zenzero per mettere la parola fine alla doppia giornata di piaceri enogastronomici”.

Un ultimo consiglio

“Ci tengo a sottolineare che è importante non cadere nel tranello degli avanzi: cercate sempre di cucinare il giusto così da non trovarvi il 27 e magari il 28 a dover terminare le prelibatezze cucinate per il 24, 25 e 26 dicembre. Il nostro corpo smaltisce un paio di sovraccarichi, ma presenta il conto se proseguiamo con un’alimentazione ipercalorica per più giorni consecutivi – conclude il dottor Camagna – Dunque le parole d’ordine sono equilibrio, astuzia e piccole rinunce… così la missione impossibile diventerà una sfida vinta”.
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