Asma, come si genere e come trattarlo: ne parliamo con il dottor Tana

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree e una delle più comuni. Ne parliamo con il dottor Francesco Tana, specialista del centro Monza Medicina in malattie dell’apparato respiratorio e fisiopatologia respiratoria e anche professore a contratto di pneumologia all’Universita’ Bicocca di Milano.

Asma bronchiale, come si genere e come trattarlo

L’asma è sicuramente una delle patologie più comuni, ma spesso viene sottovalutata dai pazienti. “L’asma è una malattia infiammatoria cronica, ad andamento irregolare con fasi di relativo benessere e fasi di riacutizzazione con una maggior intensità dei sintomi, talora anche gravi. Questa colpisce i bronchi, ovvero i canali che conducono l’aria dalla trachea fino alle camere (dette alveoli polmonari), dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica tra l’aria e il sangue – spiega il dottor Tana –  Al contrario delle polmoniti virali che vediamo oggigiorno, che alterano le pareti degli alveoli e compromettono quindi il passaggio dell’ossigeno al sangue, l’asma riduce il ricambio dell’aria negli alveoli. Anche i meccanismi patologici sono diversi nell’asma e nelle polmoniti virali. L’asma non peggiora in misura statisticamente significativa la prognosi della malattia da Covid e questa malattia non peggiora per lo più l’andamento dell’asma”.

L’infiammazione è spesso legata all’attivazione di specifiche cellule immunitarie. Probabilmente esiste un difetto di regolazione della risposta infiammatoria per cui questa tende ad automantenersi nel tempo. L’infiammazione cronica conduce ad una alterazione della struttura anatomica dei bronchi che ha vari effetti: aumenta lo spessore della parete bronchiale (riducendo così lo spazio utile per il passaggio dell’aria), incrementa la produzione di catarro e aggrava l’effetto di ostruzione meccanica quando compare lo spasmo della muscolatura della parete bronchiale.

“La base genetica dell’asma è complessa, ma è importante nel determinare la malattia: l’asma può essere controllata, resa inoffensiva con le moderne terapie, ma non guarita, perchè non si può modificare l’assetto di fondo del sistema immunitario del paziente – aggiunge lo specialista del centro Mome – Comunemente si crede che l’asma sia strettamente connessa con l’esposizione ad allergeni presenti nell’aria, come pollini, forfore animali, muffe e simili; ma questo non è vero. Molti soggetti asmatici, infatti, non sono allergici ed esistono anche altri tipi particolari di asma, come quello innescato dalle infezioni, quello puro da sforzo e quello non allergico che insorge assumendo aspirina o altri antinfiammatori”

I sintomi

Il sintomo fondamentale dell’asma è senza dubbio la mancanza di fiato, che in termine medico si chiama dispnea: “Questa può insorgere improvvisamente o può avere un andamento cronico con intensità variabile nel tempo. Compare prevalentemente di notte o talora solo sotto sforzo; può essere legata all’esposizione ad antigeni o a infezioni virali; è spesso associata a respiro sibilante e tosse secca, che a volte è l’unico sintomo – continua il dottor Tana – Tutti questi sintomi possono essere accentuati dal reflusso di succo gastrico, fortemente acido, che risale verso la laringe e aumenta l’infiammazione. L’attacco acuto, infine, è dovuto al restringimento del ‘lume’ (alveolo) bronchiale che riconosce diverse cause: edema della parete bronchiale, spasmo della muscolatura della parete, secrezioni nel ‘lume’”:

La diagnosi

La diagnosi di asma è spesso facile, in base alla storia e ai dati obiettivi rilevabili durante una visita medica; è poi confermata dalla spirometria che evidenzia dei flussi bassi soprattutto durante l’espirazione. “La spirometria è un esame innocuo, ma richiede un buon impegno da parte del paziente che deve eseguire manovre respiratorie al massimo delle sue capacità. Nei casi più lievi, o quando è presente solo tosse, la diagnosi è sicuramente più difficile; ma è possibile eseguendo un test ‘di provocazione’ che rivela un livello di reattività bronchiale molto elevato”.

Il trattamento

“Il trattamento dell’asma si basa su broncodilatatori, che riducono il broncospasmo e facilitano l’eliminazione delle secrezioni. Sono disponibili molecole diverse per rapidità e durata di azione; sono comunque essenzialmente dei farmaci sintomatici. Un altro trattamento è attraverso i cortisonici, che bloccano l’infiammazione, favorendo un lento ritorno verso una normale anatomia bronchiale. Quest’ultimi, pur non modificando l’assetto di fondo del sistema immunitario, influiscono sull’andamento a lungo termine della malattia. Tranne che nelle fasi acute si usano solo prodotti per inalazione, che danno minimi effetti collaterali, ma che richiedono anni di impiego. Infine possono essere utilizzati anche alcuni farmaci ‘biologici’, il cui uso è riservato ai casi più” spiega il dottor Tana.

Nel complesso oggi la grandissima maggioranza degli asmatici può vivere del tutto normalmente. “La malattia, se debitamente trattata, spesso non influisce sulla qualità di vita – conclude lo specialista di Monza Medicina – Ciò malgrado solo il 15-20% dei pazienti segue la terapia prescritta per più di un anno perché la regressione dei sintomi induce molti soggetti a sospendere i cortisonici inalatori molto prima che l’anatomia bronchiale sia ricondotta alla norma e questo provoca inevitabilmente una ripresa, anche pesante dei sintomi sul medio termine”.

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