Ipertensione arteriosa e l’importanza della visita cardiologica: ne parliamo con la dottoressa Biasillo
Che cos’è l’ipertensione arteriosa, i sintomi, la sua gestione e l’importanza della visita cardiologica. Parleremo di tutto questo all’interno del seguente articolo insieme alla dottoressa Gina Biasillo, cardiologa e specialista del centro medico Monza Medicina.
Che cos’è l’ipertensione arteriosa
L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’aumento della pressione del sangue nelle arterie ed è determinata dalla quantità di sangue pompata dal cuore e dalla resistenza offerta dalle arterie al flusso di sangue. “L’ipertensione è un importante fattore di rischio cardiovascolare: si tratta, cioè, di una condizione che aumenta il rischio di sviluppare un evento cardiovascolare, come ictus cerebrale, infarto del miocardio o scompenso cardiaco. Individuarla e trattarla è dunque importante per prevenire i rischi che da essa derivano” spiega la dottoressa Biasillo.
Vi sono diversi gradi di ipertensione arteriosa, stabiliti sulla base delle linee guida elaborate dalle società scientifiche internazionali. I valori ottimali di pressione arteriosa sono 120/80mmHg. “Si parla di ipertensione arteriosa quando i valori pressori risultano essere superiori a 140/90mmHg. Riguardo le cause, nella maggior parte dei casi, non è possibile individuare una causa specifica: si parla pertanto, di ipertensione essenziale – continua la dottoressa Biasillo – In una piccola percentuale di casi l’ipertensione arteriosa si sviluppa in conseguenza di malattie che riguardano soprattutto il rene o il sistema endocrino, o quale conseguenza dell’assunzione di farmaci (terapia cortisonica, terapia anticoncezionale, spray nasali) o sostanze (liquirizia in quantità rilevanti, sostanze d’abuso). Si parla allora di ipertensione secondaria: in questi casi, l’individuazione e l’eliminazione della causa dell’ipertensione, consente di riportare i valori pressori nella normalità”.
I sintomi e la gestione dell’ipertensione arteriosa
La sintomatologia associata all’ipertensione arteriosa è molto aspecifica. “Diversi soggetti sono completamente asintomatici e il riscontro di ipertensione arteriosa avviene nell’ambito di valutazioni cliniche preventive o durante auto-misurazione a domicilio dal paziente stesso. Laddove presenti, inoltre, i sintomi possono essere sfumati e quindi addirittura sottovalutati o ricondotti ad altre cause. In alcuni casi alti valori di pressione arteriosa si manifestano con mal di testa, sensazione di vertigine, ronzii auricolari, alterazioni della visione o epistassi. È molto importante, quindi, soprattutto a partire dai quarantanni, controllare periodicamente la pressione arteriosa o effettuare una visita cardiologica di prevenzione per individuare precocemente una condizione di ipertensione arteriosa e mettere in atto le strategie volte a controllarla – aggiunge la cardiologa del centro medico Monza Medicina – La gestione dell’ipertensione arteriosa si inserisce nell’ambito della prevenzione cardiovascolare, che può essere definita come un insieme di misure che mirano a controllare i fattori di rischio cardiovascolare e a ridurre, di conseguenza, l’insorgenza di eventi quali infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco o aneurisma dell’aorta. I principali fattori di rischio cardiovascolare sono, oltre all’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia (aumento dei livelli di colesterolo nel sangue), il diabete mellito, il fumo di sigaretta, la familiarità, l’obesità, la sedentarietà. Il controllo della pressione arteriosa prevede strategie di tipo non farmacologico e strategie di tipo farmacologico e dipende dai livelli di pressione rilevati e della situazione clinica generale del paziente”.
L’importanza della visita cardiologica
“La visita cardiologica è importante per valutare la situazione clinica del paziente e per porre diagnosi di ipertensione arteriosa e stabilirne il grado. A questo punto, sempre nell’ambito della visita cardiologica, è possibile indicare eventuali accertamenti a supporto, quali esami di laboratorio o strumentali e soprattutto indicare le strategie volte al controllo della pressione arteriosa. Il cardine delle strategie non farmacologiche è la modificazione dello stile di vita, quali miglioramento delle abitudini alimentari, esercizio fisico, astensione dal fumo – conclude la dottoressa Biasillo – Laddove necessario si procede all’introduzione di una terapia medica, con l’impiego di farmaci: la scelta di farmaci anti-ipertensivi è ampia e viene eseguita dal cardiologo sulla base delle caratteristiche del singolo paziente”.
Al centro medico Monza Medicina è possibile effettuare visite cardiologiche ad hoc: chiama subito il numero 039.2002725 oppure scrivi a segreteria@monzamedicina.com.
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