
Uveiti: che cosa sono e come curarle
Uveiti: che cosa sono e come curarle. Ne parliamo insieme al dottor Giulio Maria Modorati, medico chirurgo specialista in oftalmologia all’ospedale San Raffaele di Milano e specialista del centro medico Monza Medicina.
Che sono sono le uveiti
“La parola uveite è un termine descrittivo che definisce l’infiammazione o l’infezione dell’uvea. Tuttavia in questo termine generico vengono comunemente raggruppate anche le infiammazioni o le infezioni che interessano altre strutture oculari (sclera, cornea, retina ecc) oltre all’uvea vera e propria – spiega il dottor Modorati – Il problema fondamentale dell’uveite è la diagnosi etiologica che va affrontata con un metodo d’indagine rigoroso. Per eseguirlo ogni oculista segue un proprio iter mentale che tuttavia si basa su alcuni principi uguali per tutti: l’anamnesi generale e quella oculistica, la valutazione clinica, la classificazione dell’uveite presente nel paziente, l’ipotesi diagnostica e la richiesta di esami”.
La diagnosi dell’uveite
“Se il paziente è acuto o con grave rischio di perdita di visus la terapia deve essere iniziata immediatamente sulla base della prima ipotesi diagnostica, mentre nel caso di forme croniche o a lenta evoluzione è più opportuno attendere i risultati delle indagini strumentali o degli esami ematologici richiesti. Resta poi fondamentale la rivalutazione del paziente e la rimessa in discussione della diagnosi iniziale: sulla base dei risultati degli esami ematologici, strumentali ed oculistici eseguiti possiamo formulare una seconda ipotesi diagnostica – aggiunge il dottor Modorati – Alla fine dell’iter diagnostico dobbiamo essere in grado di aver differenziato l’uveite in: infettiva, immunitaria o masquerade. Se infettiva è necessario aver scoperto l’agente patogeno, mentre se immunitaria bisogna aver compreso se è una forma solo oculare tipica, una forma associata ad una malattia sistemica, una forma solo oculare ma idiopatica oppure infine se è masquerade bisogna aver scoperto la vera patologia simil uveitica”.
La terapia per risolvere questa problematica
“La scelta della terapia si basa anche sulla precedente terapia eseguita, sul numero di recidive, sulla mono o bilateralità delle lesioni, sull’età del paziente, sulla sua compliance, sulla possibilità di poter seguire il paziente e sugli effetti collaterali dei farmaci da usare. Se un’uveite è infettiva e l’agente patogeno individuato, la terapia sarà quella specifica per quel microrganismo; mentre se l’uveite è immunitaria la terapia sarà di tipo immunosoppressivo – conclude il dottor Giulio Modorati, specialista del centro Monza Medicina – La scelta dei farmaci da utilizzare è vastissima in questo caso è ampia: il farmaco più rapido ed efficace in assoluto è il cortisone, tuttavia gli effetti collaterali legati all’uso cronico dello steroide hanno spinto la ricerca clinica ad utilizzare nuove classi di farmaci (immunosoppressori, immunomodulatori, farmaci biologici ecc.). Questi sono teoricamente in grado di sostituire completamente lo steroide o associandolo ad essi di ridurne il dosaggio cronico. Per concludere, non ci vogliono ‘attrezzature moderne’ o ‘macchinari speciali’ per cercare di porre una diagnosi corretta e decidere una terapia adeguata ma è necessario rivolgersi ad un medico oculista che abbia un’ottima esperienza nella gestione delle uveiti ed una buona dose di umiltà”.
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