Ambliopia, l’importanza del trattamento precoce: ne parliamo con la dottoressa Gentile

L’ambliopia è una delle cause più comuni di perdita della vista nei bambini. Si tratta di un abbassamento della vista che si verifica perché il cervello ignora l’immagine ricevuta da un occhio e addirittura la perdita della vista nel bambino può diventare permanente se il disturbo non viene diagnosticato e trattato prima degli 8 anni d’età. Parliamo di ambliopia, delle sue cause e del trattamento insieme alla dottoressa Francesca Gentile, specialista del centro Monza Medicina.

La dottoressa Francesca Gentile

Laureata in ortottica e assistenza oftalmologica all’Università degli Studi di Napoli, la dottoressa Gentile ha lavorato presso la Clinica Villa Stabia e il centro oculistico Lepore. Attualmente è dipendente dell’I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele di Milano e libera professionista al centro Monza Medicina e al centro Diagnostico Martesana.

Le principali cause dell’ambliopia

I percorsi visivi di un bambino non sono completamente sviluppati alla nascita e quindi il sistema visivo e il cervello del bambino, per formarsi normalmente, devono essere stimolati con immagini chiare, focalizzate, allineate correttamente e sovrapposte provenienti da entrambi gli occhi. “Questo sviluppo avviene principalmente nei primi tre anni di vita e si completa a circa otto anni – spiega la dottoressa Gentile – Se il cervello non riceve uno stimolo visivo adeguato da un occhio durante il periodo di sviluppo, imparerà a ignorare e a sopprimere le immagini provenienti da quell’occhio, cosa che comporterà quindi una perdita della vista”.

Se la soppressione persiste per un tempo sufficiente, la perdita della vista può diventare permanente e in questo caso è chiamata ambliopia. “Ci sono diverse ragioni alla base di uno stimolo visivo non adeguato e ognuna causa un tipo specifico di ambliopia: disallineamento degli occhi (strabismo), problemi di messa a fuoco (vizi di rifrazione) o blocco della vista – continua la specialista di Mome – Capire l’ambliopia non è semplice e il consiglio è quello di portare i bambini a svolgere una visita oculistica fin dalla tenera età. Riconoscerla, infatti, è praticamente impossibile se non con un esame specifico”.

Come si cura l’ambliopia

“La prima cura consiste nel correggere il difetto visivo o eliminare gli ostacoli che impediscono la corretta visione. Si deve poi cercare di far lavorare l’occhio pigro; per fare questo generalmente si copre l’occhio sano attraverso bendaggio dell’occhio dominante. Questa terapia consiste nell’applicazione di una benda o di un cerotto coprente sull’occhio dotato di migliore funzionalità e deve essere approntato seguendo precisamente le indicazioni dello specialista. Queste terapie possono durare da alcuni mesi fino ad alcuni anni. Durante la cura i genitori non devono assecondare la richiesta, da parte del bambino, di togliere la benda perché si potrebbe verificare un danno non recuperabile –conclude la dottoressa Gentile – I risultati migliori si ottengono prima dei cinque anni e la maggior parte dei bambini piccoli colpiti dall’occhio pigro (ambliopia) può guarire, in particolare quando la diagnosi è precoce e la terapia è corretta”.

 

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